Sono sempre gravissime le condizioni di Francesco Polidoro, l’83enne che ieri mattina, a Cerignola, ha ucciso la moglie, gravemente malata, per poi tentare di togliersi la vita con un colpo di pistola alla testa. L’uomo è ricoverato presso il reparto di Rianimazione del Policlinico “Riuniti” di Foggia e si trova in stato di arresto. I medici lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ma le sue condizioni restano disperate.

Intanto vanno avanti le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, per far luce sull’orribile tragedia famigliare che si è consumata nella prima mattinata di ieri, nell’appartamento della coppia, in via Giordano Bruno. Secondo la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, l’anziano si sarebbe avvicinato alla moglie, Anna Petronelli, di 80 anni, che probabilmente stava ancora dormendo. Dopo averle sparato, con una pistola legalmente detenuta, ha rivolto l’arma contro di sé ed ha fatto fuoco.

Raccapricciante la scena che si è presentata agli occhi del figlio della coppia, il primo ad accorgersi dell’accaduto e a dare l’allarme, intorno alle 9. Il cadavere della madre era riverso sul letto, mentre ai piedi giaceva l’uomo, agonizzante ma ancora vivo. Poco distante dai corpi, la pistola. Anche se la ricostruzione dell’accaduto appare ormai chiara, il pm della Procura foggiana, Giuseppina Gravina, ha disposto, come atto dovuto, che venga effettuato l’esame Stub anche nei confronti del figlio, per rilevare eventuali tracce di povere da sparo.

Da chiarire i motivi che hanno spinto l’uomo a compiere il folle gesto, quasi certamente premeditato: ad avvalorare questa ipotesi, un bigliettino di addio scritto dall’83enne, trovato in casa dagli agenti della Squadra Mobile. L’anziano, qualche giorno fa, si sarebbe anche rivolto ad un’agenzia funebre di Cerignola per organizzare il suo funerale e quello della moglie. La donna da tempo soffriva di una grave forma di demenza senile, una malattia che l’uomo non riusciva ad accettare. La disperazione potrebbe aver spinto l’83enne ad impugnare la pistola e a puntarla prima contro la moglie e poi contro sé stesso, per liberare entrambi da un peso diventato ormai insostenibile.