Si è presentato presso gli uffici della Questura di Foggia accompagnato dal suo legale e dal padre per depositare una formale autodenuncia. Il ventenne foggiano denunciato a piede libero per l’omicidio stradale relativo al tragico incidente che ha tolto la vita a Camilla Di Pumpo la sera del 26 gennaio in via Matteotti a Foggia, si è autodenunciato fornendo la sua versione dei fatti. A renderlo noto è stato l’avvocato del giovane, Michele Sodrio, il quale ha aggiunto che si tratta di un atto formale anche se il ventenne si è messo a disposizione delle autorità sin dalla sera del 27 gennaio. Il ragazzo infatti si era già costituito poche ore dopo il tragico schianto nel centro di Foggia che ha provocato il decesso della giovane e promettente avvocatessa. Inizialmente, invece, era stato il padre del ventenne a presentarsi in Questura dichiarando di essere lui la persona alla guida dell’Audi A4 che si è schiantata frontalmente con la Panda rossa di Camilla. Una scelta, secondo l’avvocato Sodrio, fatta per proteggere il giovane temendo che la ragazza uccisa fosse parente di qualche pregiudicato. Le testimonianze dei presenti e le telecamere di sicurezza hanno comunque smentito quella versione. E a tal proposito il legale del ventenne foggiano ha aggiunto che nell’autodenuncia presentata è specificato che il giovane “non si è mai allontanato dal luogo dell’incidente e si è persino presentato al fidanzato di Camilla, in quei drammatici attimi successivi all’impatto, come colui che era alla guida dell’Audi A4”. Ancora, ha spiegato l’avvocato Sodrio, il giovane “ha consegnato le chiavi dell’auto a uno dei vigili del fuoco intervenuti sul posto ed è rimasto lì” e poi “non andava in controsenso su via Matteotti, non aveva mai avuto la patente ritirata”, conservando i 20 punti, “non guidava affatto a folle velocità” e “non aveva bevuto o assunto droghe”. Questo il contenuto dell’autodenuncia, nonché la versione ufficiale dei fatti secondo il ventenne ed il suo legale.