auto carabinieri

Antonio Patruno, “pericoloso ricercato” condannato in via definitiva per un assalto armato a un portavalori avvenuto nel dicembre 2012 a Vasto, in provincia di Chieti, il 18 febbraio scorso è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Foggia, su coordinamento della procura della repubblica locale, nel corso di un imponente blitz.

Condannato in via definitiva per rapina aggravata, ricettazione, attentato ai trasporti, detenzione e porto illegale di armi, ed altro ancora, ad una pena complessiva di 15 anni di reclusione, il 49enne doveva scontare 12 anni e mezzo di carcere dopo il rigetto del ricorso in Cassazione.

Dall’estate scorsa si era reso irreperibile. La svolta la sera del 18 febbraio, quando i militari dell’Arma, supportati in fase esecutiva dai reparti specializzati dello squadrone eliportato ‘Cacciatori’ di Puglia e dalle squadre operative di supporto addestrate anche per le operazioni antiterrorismo o sos, hanno fatto irruzione in un agriturismo dismesso di Ascoli Satriano.

All’interno del “covo” dove è stato rintracciato, è stato rinvenuto del materiale ritenuto utile per gli inquirenti. In flagranza di reato, è stato altresì arrestato un presunto fiancheggiatore, un imprenditore agricolo incensurato, a carico del quale, in questa prima fase di indagini preliminari, sono stati raccolti elementi investigativi a suo carico, non solo per quanto riguarda il “sostegno” fornito al Patruno, ma anche per quanto concerne la detenzione illegale di un fucile a pompa, di circa duecento munizioni calibro 12 e la ricettazione di alcuni mezzi rubati od oggetto di rapina in provincia di Foggia e nella limitrofa Bat.

Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza di convalida davanti al tribunale di Foggia. “Magistratura e Carabinieri di Foggia, ancora una volta, hanno dato così un’importante risposta – in termini di legalità e sicurezza – nel territorio della provincia di Foggia, a tutela dei cittadini ed in generale delle comunità, a riprova quindi della grande attenzione costantemente rivolta alla Capitanata”.