La Procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro poliziotti protagonisti di un discusso arresto operato, il 2 aprile 2022, nel capoluogo dauno, nei pressi del palazzone Ex Onpi di Corso del Mezzogiorno. Gli agenti, del Reparto Prevenzione Crimine della Calabria settentrionale, all’epoca dei fatti in servizio presso la Questura di Foggia, sono accusati a vario titolo di lesioni personali, concorso in falso e calunnia aggravati.

L’episodio è quello relativo all’arresto di un 23enne, Leonardo Di Francesca, bloccato al termine di un inseguimento in auto, dopo aver forzato un posto di blocco. Il giovane venne immobilizzato a terra e poi colpito da uno dei poliziotti. La scena venne immortalata da un video amatoriale, poi diventato virale sul web.

La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal pubblico ministero Matteo Stella, riguarda un sovrintendente capo della Polizia di Stato, un viceispettore e due assistenti capo.  Secondo quanto sostenuto dall’accusa, il primo, “abusando dei propri poteri, avrebbe colpito con un calcio e degli schiaffi al volto il ragazzo, dopo l’arresto in flagranza per resistenza a Pubblico Ufficiale, provocandogli lesioni guaribili in sei giorni.

Tutti e quattro, in concorso tra loro, avrebbero poi redatto il verbale d’arresto, attestando falsamente (sempre secondo l’accusa), che il 23enne, nel tentativo di dileguarsi, avrebbe cercato di colpire gli operatori con calci e gomitate” e, in particolare che il sovrintendente capo, dopo essere stato colpito, si sarebbe difeso cercando di bloccare a terra” il giovane.

Inoltre, gli agenti avrebbero anche omesso di riportare che, sempre lo stesso poliziotto, non appena raggiunto il fuggitivo, lo avrebbe colpito al volto con un calcio, tentando di colpirlo ulteriormente”.

Reati compiuti, secondo la tesi accusatoria, con l’aggravante di aver agito al fine di assicurarsi l’impunità.