Restano in carcere i 5 giovani accusati di aver partecipato al violento pestaggio di un 40enne marocchino avvenuto lo scorso 27 giugno in piazza Mercato, nel cuore della movida foggiana. I 19enni Luigi Cognetti e Michele Gesualdo, durante l’interrogatorio di garanzia, hanno risposto alle domande del gip Margherita Grippo mentre il 18enne Antonio Palladino si è avvalso della facoltà di non rispondere. I due minorenni che avrebbero preso parte all’aggressione rimangono invece rinchiusi nell’istituto Fornelli di Bari. L’episodio registrato dalle telecamere di videosorveglianza della zona destò particolare sconcerto per la violenza inaudita dei colpi inferti alla vittima, anche quando questa era orma inerme per terra priva di sensi. Il Gip nella sua ordinanza descrive un’aggressione perpetrata per motivi abietti, rappresentati dalla sola volontà di prevaricazione della persona offesa e dall’affermazione della fama criminale degli indagati, adoperando anche sevizie e crudeltà. Il 40enne marocchino, da pochi giorni a Foggia alla ricerca di un lavoro, stava consumando qualcosa da bere davanti ad un locale quando venne preso di mira ed aggredito dal branco. Di assurda ed impressionante intensità i calci e pugni assestati a ripetizione anche quando l’uomo non poteva più difendersi. Uno dei componenti del branco gli avrebbe schiacciato la testa per due volte con un calcio a martello per poi, non pago, riprendere la vittima in stato di incoscienza con il proprio cellulare. Inutili i ripetuti tentativi del 40enne di rialzarsi, scaraventato nuovamente a terra con violenti calci al corpo. Tra le umiliazioni e le sevizie subite durante il pestaggio, anche uno sputo ed una sigaretta spenta sull’addome. La difesa degli indagati punta ad alleggerire la posizione dei propri assistiti chiedendo sulla scorta della documentazione medica acquisita di derubricare l’accusa di tentato omicidio in lesioni personali gravi. L’aggressione, secondo la versione di uno dei giovani arrestati, sarebbe scaturita da un diverbio originato dalle continue richieste di droga avanzate dalla vittima. Nulla, inoltre, sarebbe stato sottratto all’uomo ferito come invece ipotizzato dagli inquirenti. Gli avvocati difensori hanno intanto avanzato richiesta di trasferimento degli indagati dal carcere agli arresti domiciliari. La vittima, trasportata dopo il pestaggio all’ospedale di San Giovanni Rotondo, ha dovuto subire un primo intervento chirurgico – ne seguirà almeno un altro – per ridurre le fratture multiple al volto e alle ossa facciali causate dai violenti colpi ricevuti.