Sciolto il consiglio comunale di Manfredonia, per effetto delle dimissioni contestuali firmate davanti a un notaio da 14 consiglieri, 5 dei quali della coalizione di centrodestra che aveva eletto sindaco Gianni Rotice 22 mesi fa. Manfredonia era tornata al voto in seguito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose a ottobre 2019.

«Un atto coraggioso e significativo che si è reso necessario in seguito alla palese constatazione che ormai erano venute meno le condizioni per una proficua azione amministrativa nel Comune di Manfredonia e anche per una sana opposizione», si legge nel documento dei partiti e delle liste di opposizione.

«Per quasi due anni, la città ha vissuto una continua paralisi amministrativa a causa di una coalizione di centro destra che si è dimostrata priva di visione e di capacità organizzativa, attratta solo da iniziative di poco respiro, da continui selfie e dall’esercizio del potere utile a se stessi e non nell’interesse della nostra comunità», prosegue.

«Manfredonia ora ha l’opportunità di rialzarsi veramente e di riscattarsi. Il nostro auspicio è che in futuro la nostra città sia guidata da figure competenti, capaci di servire al meglio gli interessi della comunità e di riscattarla, con un progetto di rinascita fatto di passione, competenza e spirito di servizio di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Manfredonia», conclude il documento delle opposizioni.