Larve di mosca nei piatti serviti in ospedale. È la scoperta shock fatta al Policlinico “Riuniti” di Foggia, che adesso ha sanzionato con una multa l’azienda di ristorazione, la Ladisa, che prepara pasti nel suo centro di produzione di Cerignola.

Il fatto risale al 14 febbraio scorso, quando due pazienti ricoverati nel reparto Malattie dell’Apparato respiratorio dello stabilimento D’Avanzo, che fa parte del nosocomio foggiano, durante il pranzo hanno segnalato la presenza di due specie di insetti in altrettante porzioni prosciutto crudo. La brutta sorpresa è avvenuta al momento dell’apertura delle confezioni termosigillate.

I piatti – fanno sapere dal “Riuniti” – sono stati portati presso l’Istituto Zooprofilattico di Foggia, per essere sottoposti ad opportune analisi di laboratorio. È stato quindi accertato che si trattava di larve di mosca al terzo stadio, compatibile con un intervallo di tempo di alcuni giorni dalla deposizione delle uova su una matrice organica idonea alla maturazione, ha spiegato il dottor Giovanni Villone, della Direzione sanitaria.

Considerata la natura del parassita e che non vi sono stati passaggi intermedi di manipolazione, tra la preparazione dei piatti e l’apertura, è altamente plausibile – sottolineano dal Policlinico – che la contaminazione sia avvenuta all’interno del centro di produzione dell’azienda, alla quale la Direzione sanitaria ha quindi applicato una sanzione pecuniaria, come previsto da contratto.

Dal canto suo la Ladisa ha commentato la vicenda, affidandosi ad un lungo comunicato. “Appare strano – è riportato nella nota della ditta di ristorazione –  che si parli ben 14 giorni dopo di un piatto assegnato ad un posto letto non occupato da paziente, eppure richiesto dal personale ospedaliero. Il piatto contestato è stato però aperto da qualcuno, ma non da un degente, e nessuna contestazione è stata fatta nell’immediato. L’azienda ha inoltre descritto tutte le procedure messe in atto nel Centro Cottura per monitorare e prevenire eventuali contaminazioni da insetti, comunicando infine di aver dato mandato ai suoi legali di procedere affinché emerga la verità e sia tutelata la sua integrità.