Una sola assoluzione e quattro condanne per peculato e reati finanziari nel processo Gema. A stabilirlo sono stati i giudici del tribunale di Foggia, che in primo grado hanno condannato a 5 anni per reati finanziari Giuseppe Corriero, 58 anni di Bari, ex amministratore delegato e componente del CdA Gema dal 2010 al 2012. 4 anni e 3 mesi sempre per reati finanziari sono stati inflitti a Vincenzo Laricchia, 51 anni di Capurso (Bari), componente del CdA della società dal 2011 al 2012. Stessa pena, ma per peculato e falso, per Mirella Alberini, moglie di Lanfranco Tavasci, 67 anni di Roma, già presidente del CdA dal 2006 al 2010, mentre 4 anni e 1 mese per peculato e reati finanziari a Giovanni Fanelli, 47 anni di Potenza, già componente del CdA dal 2010 al 2011. Assolta dalle accuse di associazione a delinquere e concorso in peculato per Valentina Tavasci, 42 anni, figlia di Lanfranco Tavasci già componente del CdA dal maggio al luglio 2010. Le condanne fanno seguito a quella subita da Lanfranco Tavasci, 69 anni, principale imputato nell’inchiesta in qualità di ex presidente e direttore generale, condannato a 3 anni e 5 mesi con rito abbreviato per peculato, falso e reati finanziari, anche se assolto dall’accusa di associazione a delinquere.
L’incheista riguardava una trattenuta indebita di 23 milioni di euro che l’azienda che si occupava della riscossione dei tributi non avrebbe versato ai comuni a cui prestava servizio, tra cui il Comune di Foggia ed altri centri della Capitanata, della Bat, del tarantino e della provincia di Lecce.