Circa 300 persone – secondo gli organizzatori – hanno partecipato lunedì 17 aprile alla marcia nazionale contro la mafia del caporalato che si è tenuta a Borgo Mezzanone, dove si trova un ghetto di migranti che è divenuto nel tempo uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento della manodopera in agricoltura.
La marcia è partita dal centro di Borgo Mezzanone ed è proseguita fino al ‘ghetto dei bulgari’, la baraccopoli abitata da circa 250-300 braccianti che ora sono impegnati nella raccolta nelle campagne. Secondo le associazioni organizzatrici, la scelta di marciare contro il caporalato deriva dalla necessità di dare un segnale di civiltà in uno dei luoghi più infernali d’Italia.
La richiesta dei manifestanti è quella di istituire un tavolo regionale per dare vita ad un presidio nazionale contro il caporalato.