La Procura della Repubblica di Foggia ha concluso le indagini nei confronti nei confronti del consigliere regionale Napoleone Cera ed il padre Angelo (ex parlamentare dell’Udc), accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità e tentata concussione, per una serie di nomine e assunzioni nella Sanità di Capitanata.
L’inchiesta vede coinvolti, con l’accusa in concorso di corruzione per un’altra nomina, quella del presidente della Asp di Chieuti anche l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggieri ed il governatore pugliese Michele Emiliano, che ha sempre negato ogni addebito.
L’indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bari, è stata ribattezzata “C’era una volta”. I presunti illeciti, stando a quanto emerso nel corso dell’attività investigativa, sarebbero stati commessi nell’ambito di alcune nomine per assunzioni ai consorzi di bonifica e per una gara della Asl di Foggia.
L’indagine coinvolge anche il direttore generale della Asl di Foggia, Vito Piazzolla, e il consigliere comunale di Manfredonia, Rosalia Immacolata Bisceglia. Il primo risponde di induzione indebita e abuso d’ufficio in relazione all’internalizzazione del servizio Cup della Asl. La seconda è accusata invece di voto di scambio. A dare notizia della conclusione delle indagini è stato lo stesso consigliere Cera che attraverso il suo profilo Facebook ha commentato: “Finalmente una buona notizia. Ora però si faccia presto ad accertare e fare chiarezza su una vicenda della quale sono totalmente estraneo avendo agito sempre nell’interesse collettivo. Sono un uomo delle Istituzioni e come tale ho piena fiducia nell’operato della magistratura”.
“Durante le indagini preliminari – ha precisato una nota della Procura foggiana – è stata concessa agli indagati l’opportunità di poter fornire chiarimenti in ordine alle ipotesi investigative. Tale facoltà non è stata volutamente esercitata dagli indagati nel pieno rispetto delle loro legittime prerogative difensive”.
Tra questi lo stesso presidente Emiliano, che non ha ritenuto di dover rilasciare dichiarazioni. L’avvocato del governatore pugliese, Gaetano Sassanelli, ha commentato così la notizia: “Prendiamo atto con rispetto delle determinazioni della Procura di Foggia – anche se abbiamo la tranquillità che ci deriva dall’avere già dalla nostra parte la decisione di un Giudice che ha respinto l’ipotesi accusatoria addirittura anche a livello di gravi indizi; soglia decisamente inferiore a quella necessaria per una ipotetica condanna in un eventuale giudizio”.